Grotte e Cavità

IL SOCCORSO SPELEOLOGICO

In grotta anche il minimo infortunio può trasformarsi in un incidente serio e richiedere l’intervento di molti soccorritori per un lungo periodo di tempo. Gli speleologi del Soccorso Alpino e Speleologico Sardegna sono appositamente formati per intervenire in contesti naturali – grotte, cavità, sifoni, pozzi sotterranei – e in generale anche in tutte quelle situazioni dove l’ambiente comporta la necessità di muoversi in spazi confinati o angusti.
Le competenze all’interno del soccorso speleologico sono varie e altamente qualificate: dai tecnici specializzati nel recupero dell’infortunato a quelli abilitati all’utilizzo degli esplosivi, necessari in tutti quei casi in cui c’è bisogno di allargare dei passaggi stretti per agevolare il passaggio della barella, o speleosubacquei, per superare tratti allagati o sommersi.
A causa della complessità e delle tempistiche richieste da un intervento speleologico, è imprescindibile la presenza di un medico fin dalle prime fasi dell’intervento in grotta e per tutta la durata del recupero. Il soccorso speleologico ha infatti la caratteristica di essere un soccorso medicalizzato, dove il medico raggiunge quanto prima l’infortunato insieme alla squadra. Durante tutte le fasi di intervento si rivela fondamentale la comunicazione tra esterno e interno grotta, necessaria per dare notizie sui tempi di raggiungimento dell’infortunato, sulle sue condizioni, sulla tipologia di recupero che si intende effettuare e le tempistiche necessarie per portarlo a buon fine. Ciò è possibile grazie al posizionamento di un cavo telefonico, steso lungo tutto il percorso, al quale sono collegati degli appositi telefoni.
Di recente il Servizio regionale Sardegna si è dotato di una squadra logistica alla quale è affidato il compito di allestire e gestire il campo base all’esterno della grotta, in modo da poter supportare le operazioni di soccorso, anche di più giorni, tenendo conto delle tempistiche degli interventi e del fatto che spesso ci si trova ad operare in zone difficilmente raggiungibili dai normali mezzi di trasporto e con assenza di campo telefonico per le comunicazioni.
In Sardegna il Catasto Speleologico Regionale ha censito 3600 grotte. Molte di queste, per via della loro bellezza, sono frequentate sia da speleologi sardi che provenienti dal resto d’Italia e dal mondo. Gli incidenti per fortuna non sono frequenti ma richiedono delle competenze specifiche con una formazione costante: il solo fatto di trovarsi in un ambiente complesso e in presenza di strettoie, cunicoli allagati, laghi, pozzi, rende gli interventi di soccorso ipogeo estremamente complicati e lunghi. In queste occasioni sono chiamati a operare tutti i tecnici speleo-soccorritori della regione.