URZULEI (NU) – Due speleologi infortunati nella grotta S’Edera, impossibilitati ad uscire per un presunto trauma cranico e una sospetta frattura all’arto inferiore. Si trovano all’altezza del Pozzo della Grande Marmitta, a circa 500 m dall’ingresso. Partono le catene di allertamento e immediatamente anche i tecnici in intervento.
E’ stato questo lo scenario di addestramento per i tecnici di tutte le stazioni regionali della VIII Delegazione Speleologica durante l’intenso fine settimana appena concluso.
Il finto allarme, lanciato all’alba di sabato ha dato avvio al simulato di intervento. La prima squadra ad entrare in grotta è stata quella di primo intervento di Soccorso Speleologico che, accompagnata da un medico del CNSAS e dotata dei presidi di primo soccorso, ha raggiunto gli infortunati. A seguire tutti gli altri tecnici che, suddivisi in squadre, hanno iniziato l’attrezzamento della cavità per la manovra di recupero che ha permesso la progressione in sicurezza delle due barelle.
Il simulato, terminato a notte fonda, ha previsto la gestione di due casi di incidente particolarmente frequenti in grotta, al fine di mettere in pratica un soccorso sanitario tempestivo secondo la disciplina dello Speleo Trauma Care e l’immobilizzazione col ked.
Le caratteristiche morfologiche della cavità hanno reso l’esercitazione particolarmente impegnativa dal punto di vista della progressione, rendendo necessario l’utilizzo di tecniche avanzate in corda singola, l’attrezzamento di teleferiche oblique per la risalita delle barelle dai pozzi, paranchi con ancoraggi umani, insieme al trasporto a mano.
Sul campo oltre 40 tecnici provenienti dalle Stazioni Speleo di Nuoro, Cagliari, Sassari, Iglesias, coordinati dal Centro di Coordinamento Mobile, che ha pianificato tutte le fasi delle operazioni di soccorso ed era in costante comunicazione con l’interno grotta grazie alla predisposizione del cavo telefonico da ingresso grotta fino al punto delle manovre.
A supportare il campo base era presente anche una squadra logistica del CNSAS che, per tutta la durata dell’intervento, ha garantito la preparazione del cibo per tutto il personale impegnato nel soccorso.
Sa Rutta e s’Edera, l’esercitazione raccontata attraverso le immagini: cosa avviene a seguito di una richiesta di soccorso in grotta: dalla preparazione del campo base al recupero dei due infortunati, fino all’uscita della grotta.