Giornata in VI Commissione Sanità del Consiglio Regionale ieri, laddove sono stati incontrati gli operatori del settore con l’obiettivo di acquisire informazioni aggiornate allo stato attuale e capire quali siano gli interventi più urgenti cui dare priorità.
Presenti anche noi che, per voce del nostro presidente Carlo Taccori abbiamo illustrato la nostra organizzazione del CNSAS Sardegna, le nostre modalità di intervento e presidio del territorio, oltre che la collaborazione con Areus, forze armate, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza per i soccorsi in ambiente montano, ipogeo e impervio.
Siamo infatti integrati nel servizio di Emergenza-Urgenza del Sistema Sanitario Regionale tramite apposita convenzione triennale stipulata nel 2018 con l’Azienda Regionale di Emergenza-Urgenza della Sardegna (AREUS).
Sulla base di questa Convenzione tutte le chiamate di soccorso in ambiente ostile, in montagna come in grotta, vengono convogliate verso le Centrali Operative 118, che le gestiscono secondo appositi protocolli, per definire in modo concordato le strategie più appropriate di conduzione dell’intervento tecnico di soccorso.
Siamo presenti sul territorio con 230 operatori alpinisti e speleologi ciascuno con una propria qualifica operativa finalizzata allo svolgimento dei compiti istituzionali e di quanto espressamente previsto dall’ordinamento vigente di riferimento, assicurando l’intervento di soccorso H24 per 365 giorni all’anno su tutto il territorio regionale, su ogni tipo di terreno e in qualsiasi condizione, con personale a terra o elitrasportato.
Un ruolo di elevato valore di pubblico servizio che speriamo venga a breve riconosciuto anche dal legislatore regionale: è di oggi la proposta di legge presentata dal Consigliere regionale Salvatore Corrias ‘in materia di soccorso alpino e speleologico’ volta a ridisegnare la disciplina del soccorso montano.