BAUNEI (NU) – Durante le giornate del 29 e 30 settembre si è tenuto nella grotta di Lovettecannas il secondo evento addestrativo a carattere regionale dell’VIII zona di Soccorso Speleologico della Sardegna.
L’esercitazione ha visto protagonisti oltre 40 tra tecnici, istruttori, sanitari, direttori delle operazioni e staff logistico, provenienti da tutta la regione.
Le operazioni hanno simulato un intervento reale di soccorso: ossia come si svolge sia all’esterno che all’interno della grotta, a partire dalla chiamata di soccorso fino all’uscita dell’infortunato. Lo scenario ipotizzato dal coordinamento delle operazioni di recupero ha previsto il recupero di uno speleologo infortunato a circa 1000 m dall’ingresso grotta e -200m di profondità, compresa la gestione dei compagni di escursione dell’infortunato, fattore non trascurabile, spesso presente e che aggiunge complessità ad un evento di per sé già di difficile gestione.
Sabato, di prima mattina, è stato allestito il Campo Base in località Su Canale-Lovettecannas, nella zona conosciuta come “I Ginepri”; qui è stato stabilito il Centro di Coordinamento Mobile, a circa 700 m dall’ingresso grotta e da cui sono state monitorate le operazioni dei tecnici durante tutta l’esercitazione.
Organizzate le squadre per le operazioni di recupero, si è proceduto con l’armo della grotta, ossia l’allestimento della cavità necessario alla progressione di tutti i tecnici e con il posizionamento del doppino telefonico da ingresso grotta fino all’infortunato; questa operazione risulta fondamentale per mantenere costanti le comunicazioni tra tecnici operanti all’interno della grotta e campo base.
La prima squadra ad entrare è stata quella di primo intervento, col personale tecnico e sanitario che, raggiunto il ferito, lo ha stabilizzato ed imbarellato; nel frattempo altre squadre di tecnici distribuite lungo il percorso hanno attrezzato i passaggi più tecnici per la successiva movimentazione della barella.
Durante tutta la fase di progressione è stata garantita l’assistenza sanitaria, elemento distintivo del CNSAS in questa tipologia di soccorsi. L’esercitazione è proseguita senza interruzioni fino alle 8:00 di domenica mattina, dopo oltre 20 ore di manovra.
La scelta della grotta di Lovettecannas come teatro delle operazioni è stata fatta per la sua particolare complessità; sebbene sia la grotta più profonda della Sardegna, la sua peculiarità è quella di essere una grotta ad andamento sub-orizzontale ed è proprio questa caratteristica che rende il recupero estremamente complesso.
L’addestramento dei tecnici infatti è stato prevalentemente di trasporto a mano della barella, affinando così tecniche sempre più ottimali per velocizzare questo tipo di recupero, che spesso risulta molto più faticoso in termini di tempo ed energie di un recupero su corda.
Questo scenario infatti, per la complessità degli ambienti di frana e le numerose strettoie presenti, era stato utilizzato anni prima per un’esercitazione nazionale della Commissione Disostruzione in congiunta con l’VIII delegazione speleologica.
Dopo oltre 50 anni di attività in ambiente ipogeo, la formazione continua e l’addestramento periodico risulta fondamentale per mantenere l’elevata professionalità che contraddistingue i tecnici del CNSAS.